Mentre ascoltavo la radio, molti anni fa, quando ero ancora un pischello, partecipai a una trasmissione radiofonica. Non che fossi l’ospite principale, ero semplicemente stato il primo pirla a inviare un sms rispondendo alla domanda dei conduttori del programma.
La domanda in questione riguardava la bevanda preferita dagli ascoltatori. Io che ero appena un quattordicenne con in mano il mio primissimo telefono cellulare (il Nokia 3310), risposi subito con entusiasmo: la mia bevanda preferita è l’acqua brillante!
Questa bevanda era per me il massimo che si potesse sorseggiare, anche se il suo consumo era limitato a pochissime occasioni all’anno. I conduttori del programma radio furono increduli nel sentire questa incommensurabile passione per l’acqua brillante da parte di un ragazzino e, data la sua caratteristica di essere una bevanda abbastanza amarognola, fecero una previsione sul fatto che, in età più avanzata, avrei potuto amare la birra.
Il mio amore per la birra
Che dire, la loro previsione fu più perfetta di quella di una qualsiasi veggente con la sfera di cristallo, tanto che oggi mi ritrovo a essere un grande amante delle birre, in particolar modo di quelle artigianali.
Che le possa trovare al discount, al mercatino delle pulci, al pub o al negozio super specializzato, quando vedo una nuova birra artigianale, cerco di acquistarla e quindi di sorseggiarla per assaporarne il gusto e scoprirne la sua anima.
Il mondo delle birre artigianali è veramente molto ampio e la mia visione è simile a quella della birra artigianale Deganer, che vede in queste bevande molto più di un liquido da ingurgitare. La birra artigianale la considero come un’esplorazione del territorio, attraverso una tradizione, quella brassicola, che è in grado di raccontare la storia di un luogo.
Insomma da un grandissimo appassionato di acqua brillante (non che ora non mi piaccia), sono diventato un vero amante per le birre artigianali. Chissà cosa mi riserva il futuro.