Dopo la “splendida” manifestazione degli indignados a Roma del 15 ottobre, mi sono rotto le scatole di leggere notizie e commenti contro la polizia. Le forze dell’ordine fanno il loro dovere, che è quello di mantenere l’ordine, se non ci fossero stati loro, sarebbe stato un massacro. Chi protestava civilmente sarebbe finito all’ospedale per colpa delle frange estremiste, alle quali interessa solamente sfogare la propria frustrazione di perfetti falliti, nella vita come nel lavoro.
Si parla di infiltrazione di agenti delle forze dell’ordine che hanno volutamente attaccato i propri colleghi solo per non far parlare della manifestazione. Capisco che la manifestazione sia stata un fallimento proprio per colpa di queste teste di c**o, ma come si fa a dar la colpa agli agenti? Hanno dato fuoco ad una camionetta e preso a sassate i colleghi solo per far fallire la manifestazione? Dicono che sono gli stessi del G8 di Genova, ma se non ricordo male, nel capoluogo ligure non era morto un ragazzo, che nulla aveva a che fare con la polizia?
Dicono ci siano una prova schiacciante degli infiltrati, ecco la foto di un uomo che è a proprio agio tra la polizia e che successivamente resta impassibile davanti a un gruppo di “bestie” che spacca tutto.
Nella rete inizia il tram tram per capire chi sia l’infiltrato. Il web inizia la sua caccia, nel gruppo degli indignados su facebook volano offese e sentenze, testate giornalistiche più o meno autorevoli iniziano a scrivere di tutto, ma è Il Tempo a svelare l’arcano.
L’infiltrato non è che un giornalista de Il Tempo, che stava semplicemente lavorando. Tuttavia i più ciechi della rete non ci stanno, tanti pensano che visto che è stato scoperto l’infiltrato, si stia cercando di insabbiare tutto, ma basta fare una semplice ricerca su google per svelare la vera identità di Fabio Di Chio.
Molti non trovano le sue foto, quindi pensano ad un vero infiltrato, eppure, ancora una volta, basta entrare in Facebook e cercare il suo nome. Ecco il suo profilo l’unica foto che si può vedere è stata caricata il 19 marzo scorso; tra i suoi 76 amici, due lavorano per una testata giornalistica di Roma, che guarda caso è proprio Il Tempo.
Quindi che dire a tutti quelli che hanno sparato sentenze ed offese alla polizia e a questo giornalista? Imparate ad usare internet, voi che vi sentite invincibili con questo strumento, il vero indignato sono io, che leggo stronzate a ripetizione, scritte senza indagare 3 minuti, il tempo impiegato per trovare la foto di Fabio Di Chio proprio sul social network più utilizzato e tanto osannato.
Forse siete tanto bravi a condividere un link e seguire come i pecoroni la corrente, ma anche per internet, ogni tanto bisogna accendere il cervello.